Christian Zanotto - Video "AKTOR - THE HAT IS WEARING ME"
Duration: 06' 05" (loop) - 2015 - 3d digital animation
On the depth of a black space two figures stand out, rotate, mutate and rhythmically pulse, one beside the other: an enigmatic and silent link connects them, to witness a perpetual, inexorable and absolute motion which involves micro and macro cosmos. On the left a head: a skull, containing in turn the brain, is intersected and enclosed by an elegant metal structure, enigmatic cage; on the right a human figure is initially broken up and its parts are attached to a mysterious machinery, but gradually and imperceptibly it transforms up to become assembled in its entirety. The artwork stages on a metaphysical sphere a vision which is linked to many themes: it's a reflection about the superstructures of interpretation and recollection of reality and refers to the relational space built by the thought in creating the own interpretative image of the world, trough a not linear and passive perception but by means of an actively changing image, following sophisticated dynamics and adaptations which also affect the body and its relate to the space. The video points to the different layers and the ineffable nature of reality, the continuous decompositions and recompositions operated by human intellect, the metamorphosis of body, mind and memory, cyclicity of time and infinity, culture that can be forged or in turn shape the consciousness. “AKTOR - THE HAT IS WEARING ME” is a digitally generated art video conceived to be virtually endless projected in a loop sequence to become a sort of hypnotic mechanism. The work joins in parallel coexistence the sequences THE HAT IS WEARING ME (2014 ) and AKTOR (2014). The skull and the cage structure of the first and the body and the mechanical parts of the second both derive from the same ubiquitous universe on which Christian Zanotto opens a view: from their relationship new complexity of contents arises.
Sulla profondità di uno spazio nero si stagliano due figure che ruotano, mutano e pulsano ritmicamente, una di fianco all'altra: un legame, arcano e silenzioso le unisce, a testimoniare un movimento perpetuo, inesorabile e assoluto che coinvolge micro e macro cosmo. Sulla sinistra una testa: un teschio, contenente a sua volta il cervello, è intersecato e racchiuso da una elegante struttura, gabbia enigmatica; sulla destra una figura umana è inizialmente scomposta e le sue parti collegate ad un macchinario misterioso, ma gradualmente e impercettibilmente si trasforma fino a divenire assemblata nella sua interezza. L'opera mette in scena una visione, su di un piano metafisico, che si connette a molte tematiche : è una riflessione circa le sovrastrutture di interpretazione e ricordo del reale e si riferisce allo spazio relazionale costruito dal pensiero nel creare la propria proiezione interpretativa del mondo attraverso una percezione non passiva e lineare, bensì per mezzo di un'immagine che cambia attivamente, secondo sofisticate dinamiche e adattamenti che riguardano anche il corpo e il suo rapportarsi allo spazio. Il video indica i diversi livelli della realtà e la sua natura ineffabile, le continue decomposizioni e ricomposizioni operate dall'intelletto umano, le metamorfosi di fisico, mente e memoria, ciclicità del tempo e infinità, cultura che può essere forgiata o a sua volta forgiare la coscienza.
“AKTOR – THE HAT IS WEARING ME” è un video d'arte generato digitalmente concepito per essere proiettato in una sequenza loop virtualmente infinita, a diventare una sorta di meccanismo ipnotico. Il lavoro unisce in coesistenza parallela le sequenze THE HAT IS WEARING ME (2014 ) e AKTOR (2014). Il teschio e la struttura a gabbia del primo e il corpo e le parti meccaniche del secondo derivano entrambi dallo stesso universo ubiquo su cui Christian Zanotto apre una visione: dalla loro relazione emerge una nuova complessità di contenuti.
Sonia Arata, 2015
...RED STAMP ART GALLERY...CONTEMPORARY ART ...AMSTERDAM ...CRITICAL TEXTS